Ciao Hiki!
Davvero, è un onore potere fare quattro chiacchiere con l’esponente italiano ormai (possiamo dirlo?) più mainstream della scena della pixel art, e in parte artefice dell’hype che continua ad attirare a sé migliaia di nuovi adepti verso titoli e piattaforme ormai desuete.
In passato sei transitato su diverse piattaforme: ricordiamo ovviamente il GameBoy (con Plaguemon), NES (primo gioco per NES basato su Neon Genesis Evangelion) e persino in ambienti super di nicchia come la Sony PocketStation, da te totalmente trasformata con un lavoro di re-skin che ha visto dar luce a BREEDER, versione contraffatta e ’tormentata’ del classico animaletto richiama cibo e attenzioni del Tamagotchi.
Tra i più talentuosi visual artists ad aver scelto la pixel art come mezzo espressivo spicca sicuramente Paul Robertson.
Australiano, spirito libero, forse un po’ hippie e naif, si distingue per il tocco psichedelico che permea tutte le sue gif: colori da trip, occhi post-allucinogeni e fanfare che non hanno nulla da invidiare alla Parade di Paprika, di quell’altro genio un po’ alieno che è Satoshi Kon.
Ricorrenti sono dei personaggi nelle gif animate e nelle illustrazioni gigantesche di Robertson, spesso characters di videogiochi o cartoni animati molto pop in occidente, come nel caso di Adventure Time: Hey Ice King, Why’d You Steal Our Garbage?
TURBOGAMMA è ad oggi uno dei nomi più celebri e influenti nel panorama della pixel art italiana.
Dopo aver catturato l’attenzione con le sue fenomenali illustrazioni dal sapore retrò ma mai nostalgico, e con collaborazioni video per artisti chiptune (come nel caso di Buskerdroid) oggi è qui per parlarci del suo ultimo lavoro, “GLITCH”.
TURBOGAMMA, GLITCH
E_ Ciao TURBOGAMMA, questa è per te la seconda volta qui su 8-b.it Italy (abbiamo già intervistato TURBOGAMMA in passato chiedendogli di parlarci della sua splendida pixel art, <http://www.